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Bonus 110: problemi e soluzioni

La persona che vuole utilizzare il bonus 110 o altri bonus non è, di solito, un tecnico esperto di ristrutturazioni.

Come fare, allora, per ridurre i rischi di dover restituire quanto ottenuto come bonus? E chi è responsabile?

Mettiamo a fuoco alcuni aspetti cruciali nel caso di un servizio “chiavi in mano”, offerto dai cosiddetti general contractor (vedi definizione Ag. Entrate).

A chi arriva la multa in caso di irregolarità?

Al contribuente beneficiario del bonus, sempre.

Come si legge all’art. 9 della CIRCOLARE N. 24/E 2020 dell’Agenzia delle Entrate, in caso di controlli, sarà sempre il contribuente a rispondere di eventuali irregolarità, a dover restituire il bonus con sanzioni e interessi.   

I tecnici asseveratori e la ditta possono, eventualmente e nel caso, essere citati in giudizio dal contribuente che ravvisi irregolarità nel loro operato, che hanno causato la perdita del bonus.

A nulla rileva il fatto che il contribuente abbia ceduto o meno il credito: sarà sempre lui a rispondere in caso di controlli.

L’assicurazione del tecnico asseveratore mi tutela in caso di contestazioni?

Sì, ma solo in parte, per la cifra assicurata.

Facciamo un esempio: un tecnico stipula un’assicurazione con un massimale di 500.000 euro, cioè quello previsto dalla legge, e prende incarichi da più committenti per un totale di 2 milioni di euro. In caso di irregolarità del tecnico, che preveda un danno su tutti i suoi clienti-committenti, l’assicurazione potrà coprire fino al massimale per cui è assicurato (500.000 euro) e non per l’intero importo (2 milioni di euro).

La differenza, anche se l’errore è del tecnico, sarà a carico del contribuente.

In ogni caso, l’Agenzia delle Entrate chiederà sempre prima al contribuente la restituzione del bonus e, poi, il contribuente potrà rivalersi sul tecnico, nei limiti-massimali della polizza sottoscritta.

Quindi, verifica i massimali della polizza del tecnico rispetto agli incarichi assunti o che prevede di assumere.

In pratica, come posso ridurre i rischi?

Innanzitutto, non affidarsi subito a un unico general contractor ma averne almeno due da mettere a confronto.

Poi, si devono saper leggere le carte, che devono descrivere, PRIMA di iniziare la procedura:

  • quali sono gli adempimenti preliminari al contratto di appalto: il progetto ed il computo metrico estimativo per le opere di restauro dell’immobile, i materiali utilizzati e quant’altro;

ATTENZIONE  a offerte “vincolanti” che si presentano, spesso, con la proposta “a costo zero” per il cliente o anche “è tutto gratis” (leggi interessante articolo in merito); 

  • in che modo possono essere recuperati i costi preliminari, facendoli rientrare nel bonus (tutto ciò per iscritto ovviamente); 
  • le procedure per la cessione e i pagamenti, eventuali, che il contribuente dovrà effettuare a stato avanzamenti lavori;
  • il contratto d’appalto, con i termini di consegna, collaudo e le congrue penali definite in caso di ritardi;
  • i professionisti che saranno incaricati, come previsto per legge, della direzione dei lavori e della sicurezza sui luoghi di lavoro.

Se non si è in grado di procedere in autonomia all’analisi dei documenti sopra descritti, diventa assolutamente consigliato rivolgersi a un PROPRIO tecnico di fiducia, privo di conflitti di interesse, cioè non pagato dal general contractor, che possa confermare la bontà dell’intera operazione.

Altri link di approfondimento:

Sismabonus servono due asseverazioni

Le figure professionali da coinvolgere nei lavori